Pagina:Biografie dei consiglieri comunali di Roma.djvu/124

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achille gori mazzoleni

patria è la terra ove dormono i vostri parenti, ove si parla la favella, nella quale la donna del vostro core vi mormorava arrossendo la prima parola d’amore, è la casa che Dio v’ha data, è il vostro nome, la vostra gloria, il vostro segno fra i popoli. — Date il pensiero, il consiglio, il sangue per essa. — Edificatela bella e grande come i nostri sommi la presentivano.

Conobbe il Mazzoleni che nella generazione crescente era riposta la salute e la felicità della patria, epperò il proprio figlio educò nell’affetto all’Italia, negli studi lo istrusse, e sin dall’infanzia lo fece amantissimo dell’agricoltura, chè ben s’avvisava il progresso di questa segnare il progresso dei tempi, essendoché dalla medesima scaturiscano i fonti della nazionale ricchezza, e le industrie e i commerci si avvantaggino, e la prosperità pubblica e privata ne derivi, e il benessere quindi e la felicità del popolo.

E Achille crebbe nella materia agricola peritissimo, e nell’amministrazione delle proprie fortune saggio ed esperto. — E se oggi egli si vede in possesso di un patrimonio cospicuo, se le sue terre son fatte ubertose, se la ricchezza lo va ogni dì più. accarezzando, è alla istancabile sua operosità, è alla sua faticosa sollecitudine, è alle cognizioni agrarie che lo debbo.

E qui cade in acconcio tributargli particolare la lode, come quegli che ha pur dato la iniziativa al progresso dell’agricoltura nell’Agro Romano, nel che perdura con amore incessante, con diuturne fatiche, e malgrado il pericolo che corse della vita nell’ottobre 1873 quando reduce della campagna fu da scellerati malfattori tentato l’assassinio di lui, cui potò sfuggire e per il coraggio prontissimo, e per aver spronati alla corsa i cavalli, che lo traevano in legno.

Dice Machiavelli che la sicurezza pubblica e la protezione sono il nervo dell’agricoltura e del commercio: perciò deve il principe animare i sudditi a potere quietamente esercitare gli esercizi loro e nella mercanzia, e nell’agricoltura e in ogni altro esercizio degli uomini.

Ma pur troppo corrono oggi diversamente le cose, chè i nostri governanti di gabelle supremamente s’interessano, e trascurano la sicurezza pubblica nelle campagne, negano la protezione all’agricoltura, causa di emigrazione di tanti campagnuoli per le Colonie Americane, e chiudono quindi la via allo sviluppo e prosperità commerciale. E ben qui giova riferire una massima del Quesnay, che dice: — Il Sovrano e la nazione non dimentichino che la terra è unico fonte delle ricchezze, e l’agricoltura le moltiplica. L’aumento delle ricchezze assicura quello della popolazione, uomini e ricchezze fanno prosperare l’agricoltura, estendono il commercio, animano l’industria, accrescono e perpetuano le ricchezze.