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biografie dei consiglieri comunali di roma




FERRI FELICE


Consigliere Municipale





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re partiti si vennero in Roma contrastando il potere: — il clericale, per tradizione e quasi per prescrizione di signoria, — il repubblicano, per il diritto che dà la coscienza del pubblico bene, — il monarchico costituzionale, per la forza delle cose ed opportunità di circostanze. — Il primo rappresentava l’autocrazia, il secondo il governo popolare, ed il terzo, secondo il detto di Macchiavelli, la transazione fra il primo ed il secondo. — Se si chiedesse ad un popolo, quale sia il miglior governo e quale esso preferisca, risponderebbe sempre «quello che al vivere offre migliori condizioni.» E tale risposta tanto è vera, che all’attuale capo dello Stato si fece un giorno leggere dinanzi alla Camera dei Deputati «i popoli amano le istituzioni in ragione dei vantaggi che queste loro apportano.» — Il popolo difatti, o quella massa che costituisce una nazione, se ha il concetto di una patria, se a questo associa ancora l’idea di una bandiera, di un governo proprio, raro e che più oltre proceda; chè quanto poi riguarda la forma e l’interno ordinamento esso stima e valuta secondo i materiali benefizi che ne ritrae. — L’aristocrazia quindi, o quella parte che per tradizione di sangue trovasi fra le altre precellente, attaccasi sempre alla forma più assoluta di governo, siccome quella che meglio può soddisfare alle esigenze del privilegio a cui essa naturalmente tende; la borghesia, o quella parte che per il denaro sforzasi del continuo di salire, in alto, tende sempre alla forma di governo temperato, poiché partecipando questa del privilegio del nobile e del suffragio del popo-