Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/10

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bre 1373. Lodevolissimo parrà a ciascuno il divisamento della fiorentina repubblica di avere ordinato una cattedra per la spiegazione di Dante, ed averla affidata all’uomo più dotto ed eloquente di quel tempo.

Questo commento rimasto così incompleto per la morte dell’autore, giacque inedito fino all’anno 1724, epoca in cui fu pubblicato in Napoli per opera del Ciccarelli, con la falsa data di Firenze, in due volumi in ottavo. Quest’edizione fu eseguita sull’autorità di un codice appartenuto ad Antonio Magliabechi, la copia del quale fu fatta per cura dei due celebri letterati Anton Maria Salvini e Anton Francesco Marmi. Questa edizione era generalmente assai stimata, benchè modernamente qualche dotto studioso di Dante abbia dubitato della fedeltà della sua lezione. Procedendo sempre nel primitivo assunto di voler riscontrare su i manoscritti le opere volgari del Boccaccio, mi accinsi a questo non piccolo lavoro, e trovato nella libreria Magliabechiana lo stesso codice che servì per la precedente edizione del 1724, ne intrapresi il confronto, piuttosto per volontà di effettuare scrupolosamente la mia promessa, che per la supposizione di trovar da emendare. Ma non andò così la bisogna, poiché nel corso di questo primo volume, che è un terzo di tutta l’opera, ho potuto rilevare più di duecento fra errori e omissioni, senza tener conto di molte altre inesattezze: nel successivo volume gli errori, e le omissioni d’interi periodi, faranno certamente sorpresa. Questo fatto mi ricondusse alla memoria l’acerbe critiche che ai giorni