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274 COMENTO DEL BOCCACCI

in mare: e secondochè scrive Plinio nel libro terzo de Historia naturali, nella sua foce fu una terra chiamata Eraclea, oltre alla fossa fatta del Rodano cento passi, da Mario fatta, e quivi essere un ragguardevole stagno, per lo quale l’autore dice, ove ’l Rodano stagna, cioè fa il predetto stagno: ed estimo io Arli essere quella terra la quale Plinio dice si chiamava Eraclea. E oltre a ciò sogglugne l’autore la comparazione seconda, dicendo, Sì com’a Pola, Pola è una città in Istria, la quale secondochè Giustino dice, fece Medea moglie di Giasone, capitata quivi con lui quando di Colcos veniva, e abitolla di Colchi. Il come quivi capitasse, venendo del mar maggiore, e volente venire in Tessaglia, sarebbe lunga istoria, e però la lascio; presso del Quarnaro,

Ch’Italia chiude, e i suoi termini bagna,

è il Quarnaro un seno di mare, il quale nasce del mare adriano, e va verso tramontana, e quivi divide Italia dalla Schiavonia; e chiamasi Quarnaro da’popoli i quali sopr’esso abitarono, che si chiamarono Carnares. Fanno i sepolcri, i quali in quel luogo sono, tutto ’loco varo, cioè incamerellato, come veggiamo sono le fodere de’ vaii, il bianco delle quali quasi in quadro, è attorniato dal vaio grigio, il quale vi si lascia, acciocchè altra fodera che di vaio creduta non fosse da chi la vedesse. È il vero che ad Arli, alquanto fuori della città, sono molte arche di pietra, fatte ab antico per sepolture, e quale è grande, e quale è piccola, e quale è meglio lavorata, e qual non così bene, per avventura secondo la possibilità di coloro i quali fare le fecero; e appaiono in