Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/65

Da Wikisource.

SOPRA DANTE 61

Quella lettura, e scolorocci ’l viso:

cioè fececi talvolta venir palidi e talor rossi, come a quelli suole avvenire, che d’alcuna cagion mossi, desiderano di dire alcuna cosa, e poi temono e così impalidiscono, o si vergognano, e così arrossiscono:

Ma solo un punto fu quel che ci vinse.

A dover pur mandar fuori il desiderio mio: e questo fu,

Quando leggemmo il disiato riso,

cioè la desiderata letizia la qual fu alla reina Ginevra,

Esser baciato da cotanto amante,

quanto era Lancelotto, reputato in que’ tempi il miglior cavalier del mondo, Questi, cioè Polo, che mai da me non fia diviso,

La bocca mi baciò tutto tremante.

Ottimamente descrive l’atto di quegli li quali con alcun sentimento ferventemente amano, che quantunque offerto sia loro quello che essi appetiscono, come qui si comprende che madonna Francesca offerse a Polo, non senza tremore la prima volta il prendono:

Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse:

Scrivesi ne’ predetti romanzi, che un principe Galeotto, il quale dicono che fu di spezie di gigante, sì era grande e grosso, sentì primo che alcuno altro l’occulto amor di Lancelotto e della reina Ginevra: il quale non essendo più avanti proceduto che per soli riguardi, ad istanza di Lancelotto, il quale egli amava maravigliosamente, tratta un dì in una sala a