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FILLI DI SCIRO
è qui, è qui ? nemico.
Amin.E dove?
Niso Ov’è, Narete?
? AR. Eccol, vedete
in un l’uccisa e l’omicida estinti.
Udite quel che di sua propria mano
la miserella in questa scorza ha scritto:
Per Niso e per Aminta
Arsi: ma fui crudele,
Fui amante infedele:
Or per non esser loro
Infida e cruda, i’ moro.
1 Oh mille volte e mille
miserissimo caso !
Amin.Oimè!
Niso.Oimè, si forte,
che fin il cielo il senta.
Aminta, Aminta, in questa guisa eh?...
Amin.
Niso, per Dio, ch’a torto
di me ti lagneresti.
Arsi a forza, ma tacqui.
Niso.E ? tuo silenzio appunto
ne conduce a la morte.
Amin.Oimè, non più.
Niso.Deh, Celia,
or tu se’ morta, ed io
morrٍ. Ma che? non vale
la mia per la tua morte.
Amin.Oimè!
Nar.Vo* pur almeno
veder come s’uccise.
Niso.Aminta, ah se m’aitasti
ad esser infelice,
a pianger anco il mio dolor m’aita.
Nar.Segno non ha di laccio
Taci,