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i conti di ventimiglia 5

Ci si permetterà adunque di esporre qui il risultato dei nostri studi sulle remote origini di questa famiglia, origini che noi crediamo poter stabilire su basi affatto nuove, ma corredate e sanzionate da documenti, sebbene finora inosser vati, pure esatti e veridici.

Non sarà però inutile il far prima una breve rassegna del sistema che nel x° secolo reggeva le Marche ed i contadi di questa parte della nostra Italia e delle primarie famiglie che ne erano titolari. Osserva il chiar.mo storico De Simoni come dall’anno 890 al 950 l’Italia fosse in preda ai molti competitori che, se non di nascita, pure di razza eran tutti più o meno stranieri.

I Marchesi d’Italia quali Grandi Elettori aveano in mano loro i destini della sgraziata nazione, sia per la distesa dei territorii a loro sottomessi, sia per la possanza militare che era loro retaggio. Uffizio delle Marche era infatti il custodire i confini dell’Impero e perciò eran possenti d’armi e di nome e sotto alla loro signoria stavano sovente soggetti vari contadi retti da altre famiglie o da rami cadetti di loro famiglia, e talvolta essi medesimi erano conti per certe regioni dalla Marca dipendenti.

Noi troviamo la Marca del Friuli stabilitasi contro gli Slavi, quella di Spoleto contro i Longobardi, quella d’Ivrea e Susa contro i Borgognoni, quella di Toscana, che si esten deva fino in Corsica, e quella di Liguria contro i Saraceni. Tale si era il sistema di difesa dell’Italia, che contro gli stranieri altri stranieri signori suoi avevano stabilito allo sfasciarsi dell’Impero di Carlo Magno. Le Marche del Friuli e di Spoleto furono allora occupate da marchesi di razza Franca, che acquistarono in Italia molta importanza e riuscirono a cingere al capo loro la sua corona reale. La Marca di Susa fu illustrata dalla famiglia degli Arduini,