Pagina:Callimaco Anacreonte Saffo Teocrito Mosco Bione, Milano, Niccolò Bettoni, 1827.djvu/126

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116 idilli

lacone
Cratida liscio innanzi viemmi, e in furia
     Mi mette, e i tersi crin sul collo scote.
comata
Non son rovo, nè anemone da porre
     Con le rose fiorenti appo le siepi.
lacone
Nè le montane mele con le ghiande,
     Quelle melate, e queste legno e scorza.
comata
Voglio ir per mia fanciulla un bel palom
     A prender sul ginepro, ov’egli cova.
lacone
E quand’io toserò l’agnella nera,
     Darò la molle lana in vesta a Cratida.
comata
Lungi dall’oleastro, o belatrici:
     Venite qua al pendio fra i tamarisci.
lacone
Via dalla quercia, Conaro e Cineta:
     Non pascete a levante, ov’è Falaro?
comata
Di Prassitele un secchio, ed una tazza
     Fatti in cipresso alla mia bella serbo.
lacone
Guardian del gregge un can, che i lupi strozza,
     Al mio garzon darò per cacciar fiere.
comata
Locuste, che saltate entro i recinti,
     Le mie tenere viti rispettate.
lacone
Cicale, com’aizzo ora il caprajo,
     Sì voi sempre aizzate i mietitori.
comata
Odio le volpi di pelosa coda,