Pagina:Callimaco Anacreonte Saffo Teocrito Mosco Bione, Milano, Niccolò Bettoni, 1827.djvu/140

Da Wikisource.
130 idilli

IL PASCOLANTE, OVVERO I BIFOLCHI

Idillio IX

Dafni e Menalca

Comincia, o Dafni, un pastoreccio canto.
     Tu dà principio, e te Menalca segua,
     Alle vacche giugnendo i vitellini,
     E a quelle, che non han figliato, i tori.
     Vadan pascendo insieme, e là girando
     Tra quelle frasche senza uscir di branco.
     Or tu di contro a me disciogli il canto,
     E di là poi Menalca a te risponda.
dafni
Dolce suona il vitel, dolce la vacca,
     Dolce l’avena, ed il bifolco, e anch’io.
     Ho presso le fresche acque un letto; e sopra
     V’ho stese vaghe pelli di vitelle
     Bianche, cui tutte l’albatrel rodenti
     Libeccio meno giù dalla collina.
     Io tanto curo la bollente estate,
     Quant’altri suole amar di dare orecchio
     Ai ragionar del padre, e della madre.
Così Dafni cantommi. Indi Menalca.
menalca
Etna è mia madre, ed un bell’antro albergo
     Fra le concave pietre. E quivi ho tutto
     Quel ch’altri può sognar: molte caprette,
     È molte agnelle, ond’io distese tengo
     Sotto il capo le pelli, e sotto i piedi.
     Lesso a legna di quercia le busecchie,
     E d’inverno sul foco ho secchi faggi.
     Or curo il verno, quanto uno sdentato
     Presente la minestra ama le noci.