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88 pensieri poetici

L’orator tenzonante, e l’affannosa
     Quïete che tien dietro alla sudata610
     Pugna forense. Ha le sue spine anch’egli
     Questo togato artista, i suoi fatali
     Pallid’istanti e i fremiti seguaci.
     Ma ogni acre ingegno ne trarrà conforto
     A militar nel faticoso aringo;615
     Ove combatton, federate, a l’ombra
     D’un sol pennon l’umanitade e l’arte.

XIII.


Queste, che strinsi in disadorno carme,
     Idee per l’alma mi ricorser quando
     A la barra Lucana, o Federico,620
     Te perorante udii; quando a la tua
     D’un altro egregio1 succedea la voce,
     Splendida e degna di trionfi. Oh a lui,
     Che sì amabile e prode uscia del Foro
     Partenopeo, de’ miei fraterni amplessi625
     Riferirai gran parte. Un dì, se i fati
     Mi consentano ospizio, ozi e sereni
     Studi (mio lungo amor!) presso la tomba
     De la Sirena, correrò con voi
     Lungo i campi de l’arte, e forse allora630
     Svolger potrem fidatamente insieme,
     In libero sermon, quant’or mai volli
     Credere a la ritrosa indol del verso.

  1. L’ avvocato Gennaro de Filippo.