— «Sta, Seid! Generoso! Al tuo padrone
Sei più, che non solevi, oggi cortese!150
Intendi forse che tu sol... via, cheto
Stammi, Seidde: non son io già lieto!
» Leale! Ovunque questo cor si posi
Sol per te batterà! Grato mi fia
Acque chiare trovarti, e copïosi155
Paschi, e netto giaciglio, e fresca ombria!
Dividerai tu meco i mie’ riposi,
Come gli eventi di mia lunga via:
Sotto al casco ti amai, nè manco amante
Cavaliere mi avrai sotto al turbante!160
» Pur n’è tolto, e in eterno, un sol contento,
Seidde! Più non sentirai la lieve
Carezza errar su questo pel d’argento,
Molle carezza d’una man di neve!
Nè come piuma abbandonata al vento,165
Pei verdi parchi rapirai la breve
Persona... Stolto! or che ricordo?..»-Tacque,
Sospirò forte, e si rivolse a l’acque.
Ed a sottrarsi al risorgente assalto
Di tal memoria, onde verrìa rimorso,170
Levò di terra violento un salto,
E giù ricadde del corsier sul dorso,
Che spaventato inalberossi, ed alto
Stette sull’anche esagitando il morso,
Fin che ne’ fianchi lo speron sentendo,175
In tempestosa corsa uscia fremendo.