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selim-bey 117

     — «Sta, Seid! Generoso! Al tuo padrone
     Sei più, che non solevi, oggi cortese!150
     Intendi forse che tu sol... via, cheto
     Stammi, Seidde: non son io già lieto!

» Leale! Ovunque questo cor si posi
     Sol per te batterà! Grato mi fia
     Acque chiare trovarti, e copïosi155
     Paschi, e netto giaciglio, e fresca ombria!
     Dividerai tu meco i mie’ riposi,
     Come gli eventi di mia lunga via:
     Sotto al casco ti amai, nè manco amante
     Cavaliere mi avrai sotto al turbante!160

» Pur n’è tolto, e in eterno, un sol contento,
     Seidde! Più non sentirai la lieve
     Carezza errar su questo pel d’argento,
     Molle carezza d’una man di neve!
     Nè come piuma abbandonata al vento,165
     Pei verdi parchi rapirai la breve
     Persona... Stolto! or che ricordo?..»-Tacque,
     Sospirò forte, e si rivolse a l’acque.

Ed a sottrarsi al risorgente assalto
     Di tal memoria, onde verrìa rimorso,170
     Levò di terra violento un salto,
     E giù ricadde del corsier sul dorso,
     Che spaventato inalberossi, ed alto
     Stette sull’anche esagitando il morso,
     Fin che ne’ fianchi lo speron sentendo,175
     In tempestosa corsa uscia fremendo.