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Correa, correa, dati i capelli ai venti
     Il tenebroso cavalier correa,
     E i monti e le pianure e i firmamenti
     Un improvviso turbine mescea;180
     Correa, correa, burroni, erte, torrenti
     Il procelloso corridor vincea,
     E de l’unghia infocata ivano appena
     L’ orme rapite da la densa arena.

Ad un batter di polsi e di palpebre185
     D’una in un’altra proda erano usciti:
     Arsi parean d’una medesma febre,
     Da un medesmo desio parean rapiti:
     Lunge, più lunge, in fondo a le tenebre
     Eccoli ancora, eccoli omai spariti!...— 190
     E cupamente detonando agli echi
     Del fulmineo galoppo ivan gli spechi.

CANTO I

I


Sovra un ampio rïalto, imporporato
     Del più limpido sole ai nuovi rai:
     195Ove tutto sorride, ove il gelato
     Soffio del norte non ricorre mai;
     Sovra un ampio rïalto incoronato
     Di cipressi, di aranci e di rosai,
     Col mare innanti e le montagne a tergo
     Sorge un recente e spazïoso albergo.200