O trombe nostre! O timpani sonanti.
Sovra l’Orebbe! O mar di Galilea!
O bandiere di Cristo, sventolanti275
Sui merli di Tortosa e di Nicea!
O selve piene di stupendi incanti,
E d’alti mostri, che la fè vincea!
O tende! O fochi de’ notturni campi!
O sol diffuso in infiniti lampi!280
O giardini, o palagi, o fonti, o rivi
Per la terra di Dio lene correnti!
O spelonche difese ai raggi estivi!
O gravide d’odori aure gementi!
O feri aurei cavalli! O verdi clivi285
Di largo sangue marzïal tepenti!
O Golgota, o Sïonne, o santo avello,
Ove spento scendea l’Emmanuello!
In che stupenda vision passaste
Per quella giovinetta alma ispirata,290
Che, l’ali aprendo vigorose e vaste
Verso l’Oriental aura infocata,
Sovr’ampio mare di cavalli e d’aste
E di tende e di carri iva portata,
E, al chiaro suon de la guerriera tromba,295
Com’aquila scendea sovra una tomba!
Tempo verrà (se ne’ futuri eventi
La generosa profezia non erra)
Che più sereni soli e più clementi
Di nova luce investiran la terra: 300