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16 al mare jonio

E la virtù de’ vostri padri, voi
Qui, superbendo, i dissepolti avanzi415
De le vostre città contemplereste:
De le vostre città, che la inquïeta
Ala del tempo, ribellando i fiumi,
Tutte sovverse e trasportò nel mare.
Sotto quest’acque trovereste gli elmi420
De’ vostri antichi, e le corazze, e l’aspre
Targhe di rame e i sandali guerrieri.

XII


Sepolcro eterno, o mia Lucania, è questo
Ampio mar, che veleggio, a le tue prische
Marittime città. Come sei bella,425
Terra de’ forti, or che distende il cielo
Un manto azzurro su le tue montagne,
E nel suo riso la recente luna
I tuoi boschi inargenta! A me diletta
Ride ogni itala zolla: eppur le tue430
Aure bebbi vagendo, e nel tuo seno
Dormono i padri miei. Tutto a te diede
Clemente il cielo; le montagne e i mari,
I vulcani e le nevi, il fosco abete
E l’aureo pomo orïental, franati435
Brulli dirupi ed ondulati piani
Ricchi d’alberi e d’acque e di verzura,
E pampinosi poggi, e lauri, e tutto!
Ed i tuoi figli, rispondenti al suolo,
Ne la battaglia eroi, soavi al canto,440