Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/121

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LIB. III.

che si può ragionevolmente dire, le forze corporali più alle fiere, che à gli huomini appartenere: et in ogni caso le cose lodevoli condursi à fine colle forze dell'animo, et non del corpo. Vegniamo hora à dir dell'amicitie: le quali veramente sono noiose, et piene di fastidio, per le fatiche continove che per altri pigliar ci conviene: et fanno testimonio dell'humana miseria: quando l'huomo et ne gli adversi, et ne prosperi avenimenti pare non sapere in alcun grado fermarsi senz'amici. Il che quantunque non si possi dire che scemi la prospera fortuna: compartendo fra molti quel poco di piacere, che pur talhora il savio più per ingannar se stesso, che per vera ragione si piglia: nondimeno nell'adversa accresce il dolore; aggiungendo alla propia la noia, che si comprende in coloro, i quali da noi sono amati. Lasciamo di dire che essendo si raro il numero de buoni, sono ancho rare le loro amicitie: et molte quelle de cattivi, per rubbare, uccidere huomini, stuprar vergini, et commettere hor questa, et hor quell'altra sceleratagine: le quali cose non si farebbono, quando l'huomo compagni non ritrovasse: et cosi cesseriano le cagioni della guerra: et conseguentemente mill'altri delitti. Il somigliante et più dico di questa humana disaventura, chiamata amore: il quale sotto si soave nome, quasi non è altro ne padri troppo pietosi de lor figliuoli, ne maestri: ne maggiori, ne parenti, ne gli amici, che troppo compiacciono quegli, cui dovrebbono correggere, che guastamento de buoni costumi: et ne gli amanti: si può dire che solo è uno aguato per tor la fama, et ispugnar la pudicitia delle donne amate. Non pigliarò fatica di