Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/138

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DELL'ANTHROPOLOGIA

à tante paroline, che si dicono per farle ridere. conciosiacosa che tutte sono arti di persuaderle che l'haver molti amanti sia lecito: che 'l compiacer à lor disordinati appetiti sia ragionevole: che 'l metter le corna in capo à mariti sia bella cosa. Fa affaticar i frati in persuadere alle donne, che gli mandino la pietanza; che gli empiano le borse di fiorini; et talhora che mettano essi in quel luogo del cuore loro, onde cacciar altrui tentano: et quando sono sovra i pulpiti, gli fa sgridare contra gli usurai, et cambiatori: persuadendogli ad ammendare il peccato con la limosian; acciò l'uno gli mandi il panno per la cappa: l'altro il vino: l'altro gli aiuti à levar al cielo i loro non più monasteri, ma superbi palagi, et non somiglianti à quelli ove nacque Christo, ne ove gli Apostoli habitarono; ma tali che di pari contendono con quegli de gli antichi Romani; et non sono men visitati per la loro ampiezza, et ornamenti che gli archi triomphali à Roma, et gli sette miracoli di Grecia. Aggiungono alla Rhetorica la Loica: la quale con dissomigliante via mostra il falso per vero: et con fallaci argomenti si sforza farne affirmare cio, che pruovar habbia proposto: la qual scienza dicono consistere nel medesimo soggietto che la Rhetorica: ma quella è come la mano aperta; questa come il pugno chiuso. Arte nel vero vana; et dottrina solamente di parlari et d'imaginationi, senza che mai tratti dell'essenza delle cose. perché vani parimente sono quegli che in cio mettono studio et s'affaticano lungo tempo per saper quattro propositioni et altrettanti soligismi degni di riso. Non da più è la Geometria, che