Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/156

Da Wikisource.
DELL'ANTHROPOLOGIA

marinari lungo tempo balestrati da contraria Fortuna. Ne la ignoranza di ciò che segua, può al savio metter paura: che se doppò morte, sentimento non resta; che male può accadere à chi non sente? Se ancora le anime sono immortali secondo la dottrina di Platone, et de Christiani: veramente è da creder che debbiano tornar al cielo. Et s'egli è vero, che Iddio giusto giudice habbia ordinato un'altra vita, et la pena e 'l premio secondo i meriti di ciasuno, la ricordanza della morte ci deè esser uno stimolo più pungente, che quelli dal Musicola recitati di far tali operationi di qua, che di là non habbiamo à perder quella infinita, et vera, per questa vana et caduca gloria: quella certa utilità per questa adombrata: quei sempiterni piaceri, per questi fallaci et che non durano. di che se vi volessi più ragionare, bisogneria entrare in nuova materia: et forse non ne potrei venire à capo che la notte qui non ci sopragiungesse. Veramente per voi disse il poeta è stato hoggi disputato assai, senza passare in più lungo ragionamento: lo quale con maggiore agio in altro tempo si potrà fare. Et cosi detto indi con questa persuasione partirono: che l'openione di maestro Girolamo à madonna Iphigenia più vera, à gli altri paresse più alla verità quella di messe Lancino appressarsi.