Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/155

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LIB. III.

tempo infermo nel letto miseramente si giace. Il somigliante si vede in molti paesi di Francia, di Lamagna, di Fiandra, et d'Inghilterra: ove par essere miracolo quando uno invecchia: et pur tutto ciò procede da disordinato vivere: ma in Vinegia, in Firenze, in Genova, in Napoli, et in molte altre città et paesi per la lor sobrietà più lungamente si vive. Ne solamente à corpi la crapula nuoce; ma ancora à gli animi: i quali più si crucciano, più impatienti si fanno à tolerare i casi adversi; et men atti all'apprendere ciò che al ben viver appartenga. Di maggior danno etiandio il vino è cagione: che non tanto è contrario alla sanità; ma ci priva etiandio della ragione, et dell'intelletto: di che non può esser cosa all'huomo più vergognosa, et più nel vecchio: che per isperienza si deè più guardare dalle cose nocive. Oltre che essendo di stomacho men gagliardo per lo mancamento del calor naturale, allora più che à giovani il viver sobriamente conviene. In una sol cosa à me par che meritamente lodasse la vecchiezza; cioe che non possi esser lontana dalla morte: la quale dall'oracolo d'Apolline fu il maggior bene di questo mondi istimata: quando pregato dalla vecchia madre che à duo figliuoli, che haveano il carro tirato ove ella inferma sedea, al sacrificio, donasse ciò che fosse ottimo; la mattina seguente furono amendue morti ritrovati. Et in vero havendo riguardo alle tanti et si diverse nostre miserie, il morire non solamente non è male; ma giova non men che 'l sonno à coloro, che molto hanno vegliato: che il riposo la sera à lavoratori, che 'l giorno troppo affaticati si sono: che il porto à gli stanchi