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346 Chi l’ha detto? [1057-1060]







§ 50.

Ostinazione, ricredersi, pentirsi



Non doveva essere facile a smuovere dalle sue convinzioni quella brava signora sposa di Don Ferrante, della quale il Manzoni diceva che

1057.   Con le idee donna Prassede si governava come dicono doversi far con gli amici; ne aveva poche, ma a quelle poche era affezionata assai.

(I Promessi Sposi, cap. XXV).

e della stessa farina è la bella Rosina, che dopo avere più volte ripetuto:

1058.             Lo giurai, la vincerò.

ha la faccia franca di cantare:

1059.   Io sono docile - son rispettosa,
Sono obbediente - dolce amorosa,
Mi lascio reggere - mi fo guidar.

però soggiunge subito:

          Ma se mi toccano - dov’è il mio debole,
Sarò una vipera - e cento trappole
Prima di cedere - farò giocar.

(Il Barbiere di Siviglia, parole di Cesare
Sterbini, musica di Rossini, a. I. sc. 4).

Proverbiale è anche la rigida ostinazione dei militari:

1060.   Nel militare il superiore ha sempre ragione ma specialissimamente poi quando ha torto.

Così finisce la classica commedia di Paulo Fambri, Il caporal di Settimana (a. III, sc. 13); ma vi si aggiunge: «La è una massima però di cui l’inferiore deve ricordarsi sempre, e il superiore mai.»