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582 Chi l'ha detto? [1746-1747]


La ponderazione è necessaria eziandio per coloro che scrivono, quali devono più volte rileggere, limare, rifare gli scritti loro. Tale è anche il consiglio di Orazio che raccomanda:

1746.   Sæpe stylum vertas, iterimi quæ digna legi sunt
Scripturus.1

(Satire, lib. I, sat. X. v. 72-73).
Gli antichi Romani per scrivere sulle tavolette cerate adoperavano, come è noto, uno stilo aguzzo ad una estremità, e d’ordinario piatto alla estremità opposta per cancellare, quando occorresse, la scrittura sulla cera; per cui la frase vertere stylum voleva dire cancellare, correggere. Di qui anche l' indovinello latino che appunto significa lo stilo:

De summo planus, sed non ego planus in imo;
Versor utrumque manu, diversa at munera fungor;
Altera pars revocat quidquid pars altera fecit.







§ 76.



Ubbidienza, fedeltà, rispetto





Quando si raccomanda l’ubbidienza cieca verso coloro cui la natura o la legge dettero la potestà di reggerci e guidarci, si suole ricorrere all’autorità della Bibbia, la quale avrebbe detto:

1747.   Obedite præpositis vestris etiam dyscolis.2

che e infatti sentenza biblica, ma non così come la si suol citare; poiché è formata dalla riunione di due testi, uno di S. Paolo, e l’altro di S. Pietro. In vero il primo nella Epistola ad Hebræos,cap. XIII, v. 17, dice: Obedite præpositis vestris, et subiacete

  1. 1746.   Spesso volgerai lo stilo dall'altra parte, se vorrai scrivere cose degne di essere lette e rilette.
  2. 1747.   Obbedite ai vostri superiori, anche se tristi.