Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/142

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capitolo terzo 135

Nel qual giorno, andato a visitare il presepe in quella chiesa, all’improvviso sali sul pulpito - donde, come nota il Silvagni, i Romani erano assuefatti ad udir risuonare la parola del padre Gioacchino Ventura, primo oratore sacro d’Italia in quel tempo - e si dette a predicare nulla bestemmia: e lo Spada aggiunge: sulla lussuria. Il pubblico, al quale dirigeva la parola, non aveva certamente mai bestemmiato, e la sua orazione non poteva essere più inopportuna e volgare1. Il che è tanto più vero in quanto che lo storico-panegirista, spesso favoleggiatore, De Saint-Albin, racconta che Pio IX affligé de la mauvaise habitude des hommes de la classe ouvrière de profaner le nom de Dieu prendeva accordi col padre Ventura, perchè questi gli cedesse il posto nel suo pulpito nella chiesa di sant’Andrea della Valle, dove egli sapeva benissimo che non convenivano gli operai, ma numerosissime le signore e numerosi gli uomini della classe borghese e dell’aristocrazia2.

L’illustre economista inglese Riccardo Cobden, che il Gualterio e il Ranalli salutano apostolo della libertà commerciale3, e che il Solaro della Margherita chiama apostolo del libero scambio e di nuove dottrine di moda, sarcasticamente però deridendo coloro che si beavano ne’ suoi detti, e che tutto credon bello e ugualmente applicabile ad ogni Stato ciò che si ammanta col nome di libertà4, era venuto sul principiare dell’anno 1847 in Italia, ed era stato con onorevoli e grandi festeggiamenti accolto a Torino, dove fra coloro che gli fecero più liete accoglienze, cioè fra i derisi dal conte Della Margherita, si notavano Antonio Scialoja, Cesare Balbo, Ilarione Petitti, Massimo D'Azeglio e Camillo Benso di Cavour.

Agli ultimi di gennaio il celebre economista inglese venne a Roma, dove la sera del 1° febbraio gli fu offerto un banchetto da settanta fra i più liberali e ragguardevoli cittadini, fra cui il

  1. D. Silvagni, op. cit., vol. III, cap. XIV, pag. 584.
  2. Alexandre De Saint-Albin, Hixtoire de Pie IX et de son pontificat, deuxième édition, Paris, Victor Palme, éditeur, 1870, tom. I, chapitre IV, pag. 89.
  3. (3) F. A. Gualterio, op. cit., vol. VI, cap. XXI; F. Ranalli, op. cit, vol. I, lib. I, pag. 86.
  4. C. Solaro della Margherita, op. cit., cap. XV, pag. 418.