Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/478

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documenti 471

l’estrema agitazione in cui erano i sottoscritti nel vedere un si doloroso spettacolo.

A non rinnuovare pertanto simili sconcerti, danni ed amarezze, la Magistratura ed il clero in nome di una infelice popolazione che, per la sua topografica situazione, trovasi tutti i giorni esposta a considerevoli gravezze, si rivolgono umilmente all’Eccellenza vostra perchè in avvenire sia provveduto in modo di non spedir truppe in numero così forte d’individui, di avvertire qualche giorno innanzi il Comune del passaggio, onde possa provvedere all’occorrente per l’alloggio; di spedire qua un ufficiale al comando della piazza, il che è inevitabile onde condurre con più rispetto e regolarità l’andamento degli alloggi per non vedere così esposti gl’impiegati comunali, ed i sottoscritti a’ dispiaceri ed agli insulti di qualche militare indisciplina.

Ciò è quanto umilmente s’implora nell’atto che rispettosamente si protesta,

Di V. E.

Monterosi, 29 marzo 1848.

Devotissimi e obbligatissimi servitori
Il magistrato e clero

Silvestro Flaminj, priore
Antonio Paris, anziano
Niccola Piacentini, anziano
Vincenzo Conti, arciprete.


Signor principe Aldobrandini, Ministro delle armi, Roma.


Documento N. XXII.1

Eccellenza,

Al mio arrivo in Monterosi ho trovato che l’albergo della Posta andava in fuoco. Il primo battaglione dei volontari era tutto partito innanzi. Il secondo usciva già dal paese. Ho fatto richiamarlo e comporre i fasci di armi. Questi giovani si sono messi intorno a spegner l’incendio con tanto zelo ed operosità, che in poco di tempo, il fuoco manda qua e là poche fiammelle soltanto. Il danno materiale non è di fortissimo rilievo, nessuna vita da deplorare, un solo dei volontari, Silvestro de Santis, leggerissimamente ferito in testa. Inerti sono rimaste le autorità del paese, inerti gli abitanti.

I nostri volontari furono albergati nel fienile e nell’entrarvi protestarono i comandanti di non voler torce e lumi scoperti, ma lanterne; non si vollero dar loro. I viveri rincarati esorbitantemente. Veggo che ai volontari bisogna dare non un paolo, ma quindici bajocchi di soldo.

Ho l’onore rassegnarmi con rispetto,

Di V. E.

Li 29 marzo 1848.
Vostro subordinato
Il Generale Ferrari.


A S. E. il signor Ministro della guerra.


  1. Dale Buste della miscellanea politica ecc. Busta 23, Copertina 113. La lettera è tutta di carattere del generale Ferrari.