Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/334

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198 INFERNO 34. Come la navicella esce di loco In dietro in dietro, sì quindi si tolse: E poi ch'ai- tutto si senti a giuoco, 35. Là 'v'era '1 petto, la coda rivolse; E quella, tesa come anguilla mosse; E con le branche l'aere a se raccolse. 38. Maggior paura non credo che fosse Quando Fetonte abbandonò gli freni, (Perchè '1 ciel, come pare ancor si cosse); 37. Né quando Icaro misero le reni Sentì spennar per la scaldata cera (Gridando il padre a lui: « Mala via tieni! »); 38. Che fu la mia, quando vidi ch'i' era Nell'aer d'ogni parte, e vidi spenta Ogni veduta, fuor che della fiera. 39. Ella sen va nuotando lenta lenta: Ruota, e discende; ma non me n'accorgo; Se non ch'ai viso e di sotto mi venta. 40. V sentia già dalla man destra il gorgo Far sotto noi un orribile stroscio; Perchè, con gli occhi, in giù la testa sporgo. 34. (L) Giuoco : a tiro, da poter re nel sommo dosgo presero spazio. muovere libero. 37. (L) Gridando: Abl. ass. — Pa- (SL) Navicella. Rammenta ì bur- dre : Dedalo, chi della terzina 7. — A giuoco. Vo- (SL) Misero. 11 verso suona ca- tare a giuoco, nota la Crusca, degli duta. — Reni. Ov. Met,, Vili : Mol- uccelli di rapina quando si spaziano Ut odoratas, pennarum vinculij ce- lasciali liberi dal cacciatore.il fran- ras. Ovid. Art. Am., 11: Tabuerant r.ese avoir beau jeu; e l'italiano far cerae ; nudos qualit ille lacertos. giuoco, di cosa che torni comodo. 38. (L) Mia : paura.— Spenta: al- 35. (L) Anguilla: come nuotando. Irò non vidi. (SL) Tesa. Come fa 1' uccello (SL) Vidi spenta ogni veduta. dell'ala. Rammenta le tenebre visibili. 36. (L) Fosse: in FeiorWe.— Freni: 39. (L) Venta : pel moto dell'ani- dei carro solare. — Perc/iè : onde.— male sente vento al viso, pel moto Pare : apparisce nella via lattea. — dello scendere lo sente sotto. Cosse : bruciò. 40. (L) Gorgo : di Flegetonte. (SL) Fosse a Fetonte. Modo la- (SL) Desira. Scesero dal mar- tino. Bue ^ I: Dum Vìe Galalea te- glne destro: il fiume dunque re- ncbaiy Nec spes libcrtatis erat. Mn., stava a sinistra. Per averlo ora a de- ll : Ast ubi jam palriae perventum stra, convìen che le rote che fa Ge- ad limina sedis (cioè pervenimus). — rione scendendo si tengano vicine al Freni. Ov. Met., \l : Mentis inops j fiume. —Sporgo. Passa da senlia gelida formidine tara reinisit. Se- a sporgo ; come alle terzine 20 e 21 mint : (Fetonte) lascioe i freni , gli da regno a vidi. Passaggi frequenti quali poi eh' e' cavalli sentirò giace- in Virgilio.