Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/383

Da Wikisource.

CANTO XXI. 247 L' ANNO DELLA VISIONE. La visione di Dante cade nel trecento e nel trecent' uno, dacché r anno fiorentino cominciava col dì venticinque di marzo. Quest' av- vertenza concilia con l'opinione comune gli argomenti dell'abate Zì- nelli. Il più difflcile passo è quel di Casella: Veramente da tre mesi egli ha tolto Chi h-i voluto entrar con tutta pace (Il Io intendo, non ? ha cominciato a togliere; ma sibbene : ha finito di togliere, dacché 11 giubileo era finito nel dicembre del milletrecento, onde verso la fine di marzo gli eran circa tre mesi. Intendendo all'incontro com' altri vuole, che s'abbia a recare la visione al dì otto d'aprile, il conto dei tre mesi non torna. Parrebbe stare per 1' aprile del trecento quell'al- tro luogo della bolgia de' seduttori di donne. L' anno del giubileo... Che dall' nn lato tutti hanno la fronte... vanno verso il 'monte (2); ove pare che parli di cosa presente. Ma prima dice : Hanno a passar la gente modo tolto, eh' é nel passato; e poi hanno e ranno, per cau- sare 1' avcan , e 1' andavan , sonanti male , ed é mutar di costruito che piace a Dante e a lutti i poeti. E chi sa che quello scompartr- mento del ponte non sia rimasto anche dopo ? che, levata pure la sbarra di mezzo, i Romani avessero d'allora preso uso a j)artire la folla in due diritture opposte, com' usa a Venezia sotto le Procuratie di S. Marco? Certo pare a me che dicendo l'anno del giubileo accenni a tempo passato. Un uomo Ingegnoso, il signor Gregoretti, dopo combattute le prove dello Zinelli, a dette de' preti avidi di signoria le note cose , entra a difendere l'Allighlerl perché ponesse negli imperatori germanici la speranza, e domanda a chi si sarebbe potuto allora conferire tanta dignità? Prima di conferire tanta dignità, bisognava far chiaro, in quali e quanti la voglia di riconoscerla; far chiaro che fa7ifa dignità, fosse allora inevitabile alla pace d'Italia. Qui cade la risposta sempli- cissima del padre Cristoforo : Il mio debole parere sarebbe che non vi fossero né sfide, né portatori, né bastonate (3). A chi conferire la di- gnità d' imperatore romano nell'anno di grazia mille trecento dieci? — A nessuno. (i) Purg., II, dell'angelo che condu- (2) Inf., XVIII. ee le anime in luogo di salvazione. (3) Manr-oni, Promesn' Spoii, cap.V.