Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/150

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paradiso

gran parte Borneo, gli suscitarono incontro la invidia de’cortigiaiii. Dicevano al conte che un mendico, girovaosi rencleva più onorato e chiaro di lui, mostrandosi iicapace di regolare lo stato non tanto per sè medesimo, quanto per mezzo de’suoi grandi.lVinLo da tanti dubbi e punture di amor proprio ,Raimondo,finalmente chiese a Rorneo esatto conto di sua gestione. Borneo così gli rispose —Venni povero, e povero abbandono la vostra corte —; eriprcsa una sua piccola ,nula, indossato il primo vestito dì pellegrino tenuto sempre in serbo, si allontanò. Il conte confusq7yoleva ad ogni costo ritenerlo, ma Romeo volle ad ogni modo partire E presto l’ingrato conte pagò la pena, perché il re di Francia gli tolse, vivente ancora, gran parte di regno, e dopo morte io stesso re in nome iella moglie occupò la intera Provenza al di là del Rodano. Carlo,in nome pure della moglisi prese la Provenza al di qua del Rodano, che i discendenti suoi ritengono anche oggi giorno, e la luce di Romeo dentro a la presente Margarita e l’anima di Romeo risplende in questo pianetai Mercurio 1di cui fu I opra grande bella perché oltre l’aumento di beni e di riputazione, gli maritò le quattro figlie a quattro re mal gradita dall’ ingrato conte,, ma i provinciali che fecer contra lui ma i cortigiani che per invidia operarono contro di lui non hanno rixo, imperocchò gli ufficiali del redi Francia e di Carlo d’Angiò non furono così benigni e graziosi con essi com’ era stato il conte guidato da Romeo ci però mai camina e quindi per falsa strada cammini qua1’i fa danno del ben fare d altrui qualunque converte a mal uso il ben fa re degli altri. Raimundo Beringerii ebbe quattro figlie e ciascuna regina,corne fu detto ci cio li fece Romeopersona hu. inile e peregrina un misero ed ignoto pcllegrin,e poi il mosser le parole biecee poi le parole ostili, le accuse cònlro Rorneo