Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/215

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canto

x. 2O

ee maraviglia e sopra I sole non fu occhio che andasse e se la mente nostra non può arrivare a tanta sublimità non è a maravigliarsi imperocchè nel sole non fu mai occhio, che potesse fissarsi. Vedi quanto è ingegnosa la invenzione del Poeta! Come il sole è il maggior lume di natura, che illumina tutti gli altri corpi, così nel sole trovansi i più chiari ed illustri ingegni, che ifluminarono gli altri uomini, tale era qui la quarta famiglia quarta famiglia de’ beati, così chiamata perché nel quarto pianeta, del alto padre che sempre la saccia del Padre Eterno che sempre la riempie di diletto, mostrando come spira e come figlia mostrando il magistero con che si muovono, e servono i pianeti alla produzione, e come il sole abbia speciale influsso sui sapienti. Beatrice cominciò a dire ringrazia il sol de li angeli ringrazia Dio che iLlumina gli angeli in cielo che t a levato sensibil per sua gratia che ti ha innalzato a questo sole materiale sottoposto ai sensi: bastano i sensi a conoscere il sole materiale: basta i’ intelletto a conoscere, per quanto si può, il sole degli angeli. cor di mortali cuore umano non fu mai si digesto disposto a devotione e cotanto presto a rendersi a Dio con tutto il suo gradir a venerare ed a ringraziare Iddio con tutte le forze dell’anima come fec io a quelle parole di Beatrice et si tutto I mio amore in lui si mise e tanto mi sentii preso dall’amore di Dio che Beatrice eclipso nel oblio che cancellai Beatrice dalla mia memoria — ossia il sapiente togliendosi allo studio delle Sacre Carte qualche volta, come san Tommaso, si abbandona all’ orazione. non li dispiacque ma si ne rise non si adontò ella, ma tanto fu lieta che lo spiendor degli occhi suoi ridenti che lo splendore da’ di lei occhi divise in piu cose la mia mente unita m’ invitò alla contemplazione di diversi oggetti mentre (la prima era tutto in Dio, ciii rendeva grazia.