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paradiso

Io vidi piu fuigori vivi e vincenti io vidi le anime di molli dottori così lucenti che vinceano la luce del sole e far di noi centro e di se far corona venire in giro intorno a noi piu dolci in voce che n vista lucenti di tanta dolcezza nella voce quanto vinceano nella lucentezza il sole: ovvero che vinceano gli altri spiriti delle altre sfere di Mercurio, di Venere. Allegoricamen e poi, che la dolcezza della dottrina loro è maggiore della loro fama. cosi cinger la figlia di Latona vedem talvolta quando I acre e pregno si che ritenga il fu che fa la zona così talvolta veggiamo una fascia cinger la luna figlia di LaLona quando l’aere è pieno di vapori in modo che ritenga in sè i colori della fascia, molte gioie molte anime di diversa gloria secondo il merito si trovan care e belle nella corte del cielo ond io rivegno si trovano nelle sfere donde io vengo tanto che non si posson trar dal regno ma che fuori del Paradiso non si possono far comprendere altrui nè con parole, nè cogli scritti: e il canto di quei lumi era di quelle la voce di quei dottori era di quelle gioie care e belle del Paradiso: chi non s impenna si che la su voli dal muto expectì quindi le novelle clii non si fornisce di ali per volar lassù non aspetti qui in terra novelle delle cose del cielo, altrimenti sarebbe un aspettare risposte da un muto; ovvero indarno a- spetterai dì sentire un tal canto nel mondo, se mentalmente non voli al cielo. Gl’ignoranti sono nella impossibilità di tigurarsi la dolcezza della scienza. mi parver donne non sciolte da ballo anzi che sempre si tenghin per mano ma che si arrestin tacite ascoltando fin eh hanno ricolte le nuove note ma ferme ed ascoltanti in silenzio una di loro che canti. poiche quelli ardenti soli se fuor girati intorno a noi tre volle si cantando posciachè così cantando quelli spiriti sfavillanti come altrettanti soli ebbero fatti tre giri intorno a noi, simbolo