Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/245

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canto

XII. 23S

me a punto ci a voler quetarsi tutti ad un istesso punto, ed a voler loro quieta ronsi, pur come gli occhi convien chiudersi e levarsi insieme al piacer che move a guisa degli occhi che inovonsi, si aprono e si chiudono insieme volontariamente, e comincio e quella voce di san Bonaventura di Bagnoregio dell’ ordine de’ frati minori, e gran maestro in teologia, così cominciò. L amor che mi fa bella mi tragge a ragionar de I altro duca la carità clic mi fa beata, mi inove a parlare dell’ altro capo o guida di religiosa famiglia, cioè di san Domenico per cui del mio si ben si favella in riguardo del quale san Tommaso tanto bene parlò del mio patriarca san Francesco: degno e che dove e i un i altro s induca è giusto che dove si fa menzione dell’uno, facciasi lode anco dell’altro si che com dli ad una militaro cosi la gloria loro insieme luca perché a- vendo essi militato per uno stesso fine, splenda insieme anche la loro gloriosa vittoria. Ingegnosamente il Poeta introduce un frate minore a tessere la vita di san Domenico e di lui famiglia, perché in tal modo il discorso cresce di fede. La Chiesa militante aveva bisogno di due capitani o duci, o principi chiamarsi vogliano, per estirpazione de’viziLoramai giganti2 e per vincere lajpinaccioseresia; e pd primo oggetto ebbe san Francesco, pd secondo san Domenico. 1 esercito di Cristo che si caro costo a riarmar la Chiesa militante, che a prezzo del sangue di Gesù Cristo riebbe le armi toltele dal demonio dietro a le insegne si movea tardo sospectoso e raro perche seguivano il vessillo della croce pochi, di sospetta fede, e con molta freddezza/iietro a linsegna dietro ai doni dello Spirito Santo, che sono le insegne che guidano l’esercito quando i frnperador che sempre regna quando Dio eterno provvide alla militia eh era in forsi provvide alla dubbiosa