Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/267

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canto

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risposta farà sempre dubitare e poi I affecto lega I intelleclo giacché I’ uomo si fa i’ abitudine della spensieratezza, e deI l’errore, ed un piccolo errore in principio facile a togliersi, divenuto abito, non si può svellec in modo alcuno. Vie piu che ndarno da riva si parte perche non torna tal qual ci si move che pesca per lo vero e non a I arte vie più che indarno torna dalla ricerca del vero colui che è privo d’ arte, giacchè dopo essere stato per torte vie, torna non solo privo di sapere, ma pieno di errori. Gli storici dicevano che la verità era nascosta in un pozzo profondo. La sentenza di Dante è aurea, e tutto giorno vediamo che uomini capaci in qualche scienza od arte presumono. metter becco in altre scienze od arti che non conobbero mai. Dionisio volle com mentare Valerio Massimo, e sbaglia in molti luoghi, senza sa pere quel che si scriva. San Girolamo è concordo nel lagno, ed Aristotile porta il noto esempio del pittore: e di cio sono al mondo aperte prove abbiamo le prove più evidenti in Parmene filosofo di Elea e Melisso altro filosofo che cercando d’ investigare i principii delle cose, molto errarono, come lo mostra Aristotile nel primo de’ Fisici. lirisso altro ffl6so- fo e molti li quali andaron e non sapean dove perché non intendevano sè stessi. Aristotile riprova Anassagora, Anassirnandro, Anasimeno, i quali dalla ricerca del vero, tornarono più ciechi di prima. si fee Sabellio Sabellio fu un grande eretico ci Ano Ano parimente fu un grande eresiarca e que stolti che furon come spade a le scritture in render torti li diriti volti e quelli che presunsero tanto, che malamente interpretando la Sacra Scrittura, le fecero dire stortamente quanto mai non disse nè dire poteva; spade poi, pcr ché avendo la spada due tagli figura la doppia interpretazione. non sien le genti ancor troppo sicure cioè Lmerarie a giuRAMRAIDI — Voi. 3. 17