Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/333

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canto

XVI1.

memoria, senza appalesarle ad alcuno, queste cose che io ti predico e disse cose e Cacciaguida disse altre cose Incredibili a quei che fien presenti incredibili a coloro che coi propri occhi le vedranno. Cane soggiogò tutta la Marca Trivigiana, e Rainaldo poeta veronese ne chiude 1’ elogio in questi due versi dell’ epitaffio he in questi luoghi an gran cose oprasse — Marca sei sa da crude! Marte oppressa. Cacciaguida terminando il suo discorso poi giunse aggiunse o figliol queste son le ghiose le illustrazioni, dichiarazioni di quei che ti fu dicto da molti e nell’ Inferno e nel Purgatorio: ecco le insidie le occulte macchinazioni della fortuna e de’ tuoi nemici che son nascose detro a pochi giri che tenderanno a colpirti poco piè di due anni, ovvero che sono lungi da te per poche rivoluzioni di sole, dopo le quali ti verran manifesle. non vo pero cli a tuoi vicini invidi poscia che s in futura la tua vita via piu la che punir di br perfidie io non voglio però che tu odii i tuoi concittadini che lian trionfato di te, giacchè essendo la tua vita per durare oltre quel tempo nel quale la perfidia loro sarà punita, tusopravviverai contento. Ovvero, non voglio che tu invidi la parte nera, che fiorirà, giacchè la invidia non è altro, che la dispiacenza dell’altrui felicità. Poiche I anima sancta di Cacciaguida si mostro spedita di metter la trana in quella tela ch io le porsi ordita mostrò di avere compiuta la tela che io gli aveva ordita: la trama è quel filo che si conduce nell’orditura, e Dante aveva prima ordita, e Cacciaguida tessuta la tela colle molte dimostrazioni ed interpretazioni tacendo col tacere, dal che compresi il compimento io cominciai come colui che dubitando brama consiglio di persona che vede e vole et ama drittamente io coininciai a parlare a guisa di colui, clic timido e (lubbioso preL ‘/4 • . -