Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/395

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canto

XXI. 385

tra Gubbio e la Pergola: questo è il monte di cui parla Lucano, ed in cui rifugiossi Pompeo di sotto al quale e construdo un hermo che sole esser disposto a sola Latria sotto. al qual rialto trovasi un eremo ed un monastero, in cui si è solito celebrare il culto al vero Dio. Cossi ricominciommi il terzo sermo il terzo discorso, giacché nel primo aveva séiolti due dubbi , ed uno nel secondo: in questo poi palesa chi fu e poi continuando disse poi continuò quivi al servitio di Dio mi fei si fermo nel detto luogo Catria mi dedicai al servigio di Dio, tolto al mondo che contento nei pensier contemplativi che vivendo nella sola contemplazione passava caldi e geli levemente senza addarmene soffriva caldo, e freddo pur con cibo de liquor dulivi con vii cibo, condito soltanto con olio, cece, od altri legumi, senza carne o grasso. quel Chiostro solea render fertilmente a questi celi quel monastero solea mandare anime alla beatitudine celeste et ora ee facto vano ma ora nessuno vi passa in contemplazione la vita si che tosto convien che si riveli si che bisognerà che cambi sua destinazione, in quello loco fui io Petro Damiano in Catria mi nomarono Pier Damiano e Petro Peccator fui ne la casa di nostra Donna in sul lito Adriano e fui Pietro peccatore. nel monastero di santa Maria in Porto di Ravenna nel lido Adriatico. Vogliono alcuni, che quel Pietro peccatore fosse altro frate dell’ ordine, ma non può essere, perché Damiano si precisa in Catria, e qui si nomina per umiltà: poca vita mortale m era rimasa aveva ancora poco tempo da vivere quando fui chesto e tracto al gran capello che pur di male in peggio si traversa quando mi si volle dare iJ cappello di cardinale, che va passando di male in peggio. Venne Cephas san Pietro, capo degli Apostoli e primo papa; venne il gran vasello del Spirito Sancto e san Paolo, R.4M1aI.DI — Voi. .