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paradiso

anche oggi trova nsi monaci sotto l’abito e regola di san Benedetto che vivono santamente, come io stesso ne’ conobbi fra quei di monte Oliveto: ovvero dovrà ritenersi che san Benedetto abbia rispetto solo ai primi contemplativi, od al solo monte Cassino di cui qui si parla, e che ora è deserto; e la regola mia rimasa ee per danno de le carte e la mia regola che insegna a vivere religiosamente e nella divina contemplazione è rimasta nel mondo per consumare inutilmente la carta, ove si scrive e trascrive. Il rispettabile mio maestro Boccaccio da Certaldo, mentre girava per la Puglia, preso dalla celebrità del luogo. volle visitare il nobile monastero di Monte Cassino di cui si parla; e specialmente in desiderio di vedere la scelta libreria di quel luogo, chiese rimessamente ad un monaco, che in grazia gliela volesse aprire e mostrare. Quel monaco rozzamente lo prese per un braccio e gli mostrò la scala che conduceva alla biblioteca sempre aperta. Boccaccio con gran velocità montava, non parendogli d’ essere mai troppo presto per trovare il bramato tesoro, e giuntoalla sommità della scala trovò che la porta della biblioteca era non solo aperta, ma senza chiave, e sul limitare cresciuta l’erba; e l’erba era altissima sulle fenestre per trascuraggine collabenti e sempre aperte esse pure. I libri sparsi, e variamente svolti ed ammonticchiati sui panchi mostravano tutti il colore della polvere che erasi alzata su d’ essi per lungo tempoCompassionando a tanta jattura, si mise ad aprire ora questo ora quel volume, e trovò opere peregrine di peregrini autori con quinterni staccati, o stracciati, con margini o sporcati o tagliati, o con inchiostro deformati. Piangendo allora sulle fatiche e le veglie di tanti ingegni preclari venuti alle mani d’ uomini perduti, con dolore e con alti sospiri se ne parti: e Digitizedby Google