Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/422

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412 PARAI)ISO vista ee virtu è il figlio di Dio da cui nulla si ripara clic vince ogni intelletto. quivi e la sapientia e la possanza egli è l’onnisciente, l’onnipotente che apri la strada Ira £ eieloe la terra chiusa pel peccato del primo padre onde fu gia si bnga disianza del quale aprimento di strada fu sì lungo desid rio fra i santi padri per tante migliaia d’ anni, come si ha da lsaia e dal re David. la mente mia faeta più grande usci di se stessa la mente mia superò sè stessa ovvero uscì fuori di sè stessa e rimembrar non sape che si fesse e non può ricordare che avvenne tra quelle dape tra quelle delizie di Paradiso si come focosi disserra di nube per dilatarsi si che non vi cape al pari del fuoco che scappa da nube che non è capace a conienerlo e fuor di sua natura il fuoco naturalmente tendendo all’ insiì giu s atterra si sparge verso terra. La mente di Dante alzata dalla terra al cielo del seggio dell’ eterno Sole, chiusa nella nube della carne viene esaltata oltre la sua natura, e non potendo contenerlo, quel raggio o foco di nube, si dilata e fugge verso terra. apri gli occhi e riguarda apri gli occhi e guardami di nuovo qual son io? come sono ora? tu hai vedute cose che se facto possente a sostener lo riso mio avendo visto Cristo, ora sei divenuto capace di sostenere la mia letizia, che prima non potevi. Io era come quei che si risente svegliato che sia di visione oblita di sogno dimenticato che s ingegna indarno di ridurlasi alla mente che indarno si affatica di richiamare a memoria. Vogliono alcuni riferire la visione piuttosto a Beatrice che a Cristo, ma io ritengo più a quest’ultimo che all’altra. Quando io udi questa proferta degna di tanto grado quando Beatrice disse apri gli occhi profferta degna di tanta gratitudine che mai non si stingue de libro che I preterito rasi- gnu mai noti si caticellarà dalla memoria clic fa conserva delle