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paradiso

cli icro in alLo mare, cosi è necessario molto ingegno, e capace poeta a trattare sublime argomenio. Perche la faccia mia I innamora che tu non ti rivolgi al bei giardino, che sotto i raggi di Grislo s infiora? ma perchè, disse Beatrice a Dante, non ti volgi, troppo Innamorato de’ miei occhi, al bel coro de’beati; al bel giardino, cbe ha fiori fioriti solto i raggi della grazia divina, o del sole etemo? quivi ce la rosa in che il verbo divino carne si fece tra quei lumi ardenti, o in quel giardino, trovasi la mistica rosa, Maria Vergine, in cui il figlio di Dio prese umana carne: qui son li gigli al cui odore si prese il bon cammino quivi sono i gigli più odorosi di quel giardino i santi apostoli, martiri e confessori: e nel giglio distinguonsi tre cose — bianchezza fuori, rossezza dentro, odore che emana dall’ una e dall’ altra. — La bianchezza indica purità, la rossezza carità, l’odore la fama — ; all’odore de’quai gigli ossia alle Predicazioni, orazioni, miracoli, si apcrsoJa via del Paradiso, come si disse nel Purgatorio canto XXI1 — gia era il mondo tutto quanto pregno ecc. Cossi Beatrice così disse a me Beatrice, io che ai suoi consigli Lutto era pronto ancora mi rendei a la battaglia dei debiti cigli ed io ubbidiente e pronto volsi gli occhi a quelli spiriti beati, quali occhi prima erano indeboliti dalla vista di Cristo, e dovevano risentirsi dal nuovo splendore. Vid io piu turbe di splendori molte schiere d’ anime splendienti fulgurati di su de raggi ardenti colpiti dai raggi dall’alto dell’ eterno Sole senza veder principio di fulgori senza vedere donde tali raggi venissero cossi come a raggio di sole che puro mci per fracla nube come raggio di sole che sorta da nube rotta e trapassi schietto gli occhi miei vider prato di fiori gia coperto d ombra come il Poeta qualche volta Vi(lC in prato fiorito battere uno schietto raggio di sole clic