Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/425

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canto

XXIII. 41

trapassa da nul)e rotta senza vedere il sole, così ora scorgeva i raggi piovere dall’alto su quelle schiere, e non vedeva il sole donde i raggi piovevano su d’ esse, ossia non vedeva N. S. Gesù Cristo, o benigna virtu che si I imprenhi o benefico influsso che tanto illumini quelle schiere! su t exaltasti per kzrgirne loco agli occhi li che non erano possenti tu ti tenesti a tanta altezza perchè gli occhi miei potessero aver campo di sostener tanta luce. Quanto è più lontano la luce offusca meno, e la vicinanza di Gesù Cristo gli avrebbe tolto di vedere la Beata Vergine, gli apostoli,e gli altri beati spiriti delle schiere. Il nome del bel fiore della rosa mistica, cli Maria Vergine, che come la rosa è la più bella de’ fiori, e questa è la più bella delle vergini ch io sempre invoco e mane e sera che mattina e sera sempre invoco per mia singolar devozione mi strinse i animo ad avisar io maior foco mi colpì nell’ animo più che a veder tutti gli altri, perché essa portò il Sole eterno, e perché sola tra quei beati ora sta nella sua carne. come ambo le luci mi dipinse il quale e i quanto de la viva stella che lassu vince come quagiu vinse e come ad ambedue gli occhi miei si fecero manifesti la qualità, lo splendore, la quantità e l’estensione della viva stella che in cielo vince nello splendore tutti i beati, come in terra vinse tutti nelle virtù una facella un angelo ardente formata in cerchio che volgendosi in giro velocemente formava un cerchio a guisa di corona della forma di una corona scese per entro i celo discese dal cielo e cinscla e girossi intorno ad Ella e mise dentro al suo cerchio Maria. Dante flgnraamente ci dice, che l’angelo che annunziò l’incarnazionedel Verbo esaltò la beata Vergine su lutti i cieli, e la collocò presso del figlio dcli’ eterno Padre- Maria è la stella del mattino, e come più vicina all’ eterno Sole, più luce (la lui riceve; quindi nell’ Apocalisse si rhiama (bnDigitized by Google