Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/527

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canto

XXX. l7

ra fra due rive smaltate di verde e di fiori d’ infinite forme, colore e odore. Di tal fiumana uscian faville vive uscivano da tal fiume vive faville; allegoricamente angeli ardenti di amore e d ogni parte si mettean ne fiori e dall’ una e i’ altra riva si mettevano tra i fiori quasi rubin che oro cireonscrive come tanti rubini legati in oro, e cioè angeli i quali chiudevansi dentro ad un fiore, come il rubino si chiude nell’ oro —poi quelle faville angeliche come inebriate de li odori asperse dagli odori de’ fiori riproforadavan se nel miro gorge s’ immergevano di nuovo nel gorgo maraviglioso e 8 una mirava un altra usciva fuori e se una favilla s’ immergeva, un’altra sortiva dal fiume. Con ciò Dante esprime, ed accerta che gli angeli sono in continuo moto nell’eseguire i supremi comandi, ministrando la divina grazia. L alto disio che mo (infiamma et urge d aver nolitia di cio che tu vuoi tanto mi piace piu quanto piu (urge il desiderio di avere cognizione di quanto vedi,quale altamente ti agita ed arde la mente, mi piace quanto è più turgido ed intenso; ma di quesi acqua convien che tu bei prima che tanta sete in te si saci. Ma prima che sia pago il tuo desiderio, è necessario che tu beva di quest’ acqua cosi mi disse il sole degli occhi miei così mi disse Beatrice, seguendo la metafora del fiume—conviene che avvezzi la vista in questa luce, prima che il tuo desiderio in essa si acquieti. anche soggiunse disse di più il fiume e i topaci eh entrano ci escono quel fiume e le faville, o rubini eh’ entrano ed escono e I rider de I erbe e la verdura e fiori delle rive son di br vero umbriferi prefatii sono prefigurativi i significati del loro vero, o di quel che sono in realtà, non che da se sien queste cose acerbe non perchè queste cose siano difficili a intendersi ma ce difecto de