Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/545

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CAt’TO XXXI. Cristo fu dato un fazzoletto da Veronica per asciugarsi il sudore, mentre andava ad esser crocefisso, e vi lasciò Impressa 1’ immagine sua che non si sacia della vista ma dice nel pensier finche si mostra ma dice dentro di sè nell’ atto di mirano Signor mio, Jesu Cristo, Dio verace or fu si facla la sembianza vostra? fu tale il vostro volto, la vostra immagine? Figliol di gratia o Dante eletto da Dio, disse san Bernardo questo essere iocundo non ti sara noto tenendo gli occhi pur qua giu al fondo non acquisterai bastante conoscenza di questa corte celeste guardando solamente quaggiù mo guarda i cierch i in fino al piu rimoto tanto che vegi sederla Regina cui questo regno e subdito e divoto ma scorri tutti i gradi della rosa in Lutti i cerchi, fino a tanto che trovi la sede di Maria, cui è suddito come a regina tutto questo regno, io levai gli occhi io alzai gli occhi e quasi con gli occhi andando di valle a monte e come se li avessi alzati da valle profonda ad altissimo monte vidi parte ne lo stremo vincer di lume tutta I altra fronte vidi nell’ ultimo più alto cerchio una parte di esso vincer di luce tutte le altre parti della sua circonferenza cosi come da mattina la parte oriental dell origiunte 80V- verchia quella dove i Sol declina come la luce del sole nella mattina soverchia la luce di quando cade. Maria, aurora dell’universo è più luminosa, e più folgorante di raggi di ogni altra parte dell’empireo, perchè riceve il lume dell’eterno sole cui è più vicina; e quella orea fiamma e quella fiamma di eterno fuoco d’ amore pacifica che mise pace dopo tanta guerra fra Dio e 1’ uomo s’avvivava nel mezzo era più viva nel mezzo et d ogni parte per ugual modo allentava la fiamma e dall’ una parte e dall’ alira gettava raggi che ugualmente diminuivano in ragione della distanza cosi come quivi