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caso la Società dovrà contentarsi di estrarre vendere l’alcool greggio; ma quando si avranno parecchie centinaia di ettari converrà impiantare una distilleria, e così, relativamente con poco aumento di spesa, si aumenterà immensamente il provento delle vinacce, e quindi della terra. E così ancora, se coltiveremo pochi ettari di canna da zucchero, dovremo contentarci di vendere la canna, o tutto al più il melazzo; ma, quando avremo migliaia di ettari, vale il pregio di spendere uno o due milioni e costruire una fabbrica per estrarre lo zucchero, e così triplicheremo la rendita; la qual cosa sarà evidentemente dovuta allo sviluppo delle coltivazioni.
Ritenendo adunque che la rendita netta delle terre, pur aumentando lo importo degli stipendii, restarà inalterata, potremmo elevarla alle seguenti somme: cioè
per | mille | ettari | a | franchi | 1,055,000 |
» | cinquemila | » | » | » | 5,275,000 |
» | ventimila | » | » | » | 21,100,000 |
» | centomila | » | » | » | 105,500,000 |
Forse la sopradetta rendita sembrerà straordinaria, esagerata, fantastica; e certamente tale è se essa si mette in confronto con ciò che rendono le terre in Italia.
Ma è da osservare innanzi tutto che le terre, che noi andremo a coltivare, sono vergini, quindi non si possono paragonare coi