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98 spasimo

«Ora comincio a farmi coraggio, sentenzio anch’io di tanto in tanto, ed egli loda il mio gusto...

«Ancora libri! Il babbo ha detto per chiasso che il conte è il mio fornitore.

«Oramai è cosa intesa: egli è il mio fornitore; mi ha chiesto anzi il permesso di alzare lo stemma di casa Albizzoni sulla sua libreria; io glie l’ho accordato: come s’è riso!

«Mi piace tanto di veder ridere il babbo e l’amico suo! Nelle persone che ordinariamente sono serie il riso ha un altro sapore, non rallegra tanto quanto intenerisce.

«Oggi il conte ha disegnato il nostro stemma che dovrebbe mettere sulla sua libreria: disegna benissimo e con una sveltezza straordinaria. Mi ha spiegato che lo scudo per le damigelle è di forma diversa da quella delle dame e dei cavalieri; ha parlato tutta la sera d’araldica e di cavalleria, ho imparato una quantità di cose che ignoravo.

«Il babbo che ha sempre tanta fretta di passare dalla mia sarta non si occupa dei proprii abiti: ho dovuto pregare il suo amico di persuaderlo a pensare un poco anche a sè.

«Scherzano tra loro, a proposito delle cose della moda; il babbo ha osservato, ed anch’io, veramente, che l’amico suo è d’un’eleganza squisita, da un certo tempo; e mi spiega sempre, a proposito del taglio delle giacchette e delle fogge delle cravatte: «Questa è l’ultima parola di Gironi....