Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. I, 1952 – BEIC 1803461.djvu/176

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osservazione storica: che la sventura di un popolo ha per lo piú la sua cagione nelle necessarie leggi del tutto, nell’equilibrio e contrapposti storici; che perciò l’Italia oppressa soffre ora il contraccolpo del ferreo giogo che una volta impose al mondo. La qual moderazione di giudizio veniva giá su durante la signoria francese in altri contemporanei; ed ebbe la prima volta poetica espressione, quando Ippolito Pindemonte alla celebre poesia I Sepolcri del Foscolo rispose con un’altra dello stesso titolo, la quale alla ardenza della prima contrapponeva un sentire piú soave e pacato. In quel tempo (i8i0) usci fuori Alessandro Manzoni co’ suoi Inni sacri, imitati poi da una intera serie di lirici sacri. Sono inni secondo gli antichi canti ecclesiastici, sgorgati dal santo petto di un uomo placido e contemplativo, che, scosso dai grandi mali morali ingenerati dalla rivoluzione e tolto allo scetticismo per un subitaneo ravvedimento da un predicatore francese, come si dice, ritornò in grembo della chiesa. Primo segno in Italia di quel ritorno alle idee religiose giá manifestatosi in Francia nel Genio del Cristianesimo di Chateaubriand e della entrata del medio evo col romanticismo tedesco. Gl’influssi ravvivatori della nordica letteratura avevano giá fatto loro pruova nelle lettere di Ortis; Foscolo era giá prima un ammiratore di Ossian e di Shakespeare; si giovò in quelle lettere del Viaggio sentimentale di Sterne, da lui tradotto nel i805, e compí quel racconto sotto la fresca e vivace impressione del Werther. Era sua intenzione di ridonare alla prosa italiana vita e semplicitá, e dipinse l’amore con una schiettezza che dall’artificioso Petrarca in qua non si era mai veduta in Italia. A lui si accostò il Manzoni, che lesse con ammirazione i capilavori della letteratura inglese e tedesca, e si propose anch’egli di rimuovere dalla prosa la fredda e pomposa rettorica, e restituire alla poesia l’immediata veritá e semplicitá della natura. Rimase egli per lungo tempo solo, insino a che, dopo la caduta del governo francese, insieme con la pace entrò in Italia la letteratura settentrionale. In questo frattempo Leoni rendea dimestico Milton, dopo la versione giá da lui fatta anni prima, precursore di Bazzoni e Sormani, di otto tragedie di Shakespeare; similmente