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308 | saggi critici |
All’uomo del Metastasio, l’uomo rettorico, cantante, ballerino, sonetteggiante e accademico, all’uomo arcade, si volle sostituire l’uomo di Dante, e parecchi Diogeni ne andarono in cerca. Era un parlar continuo di forza e grandezza e dignitá e virilitá. Ma l’uomo di Dante, appunto perché cercato non si fé vedere; e appare invece l’uomo arido e astratto di Alfieri, non trovato nel vivo della societá, ma nell’alterezza dell’anima solitaria. Cosi uscirono in luce i Bruti, i Timoleoni, gli Agidi, gl’ Icilii, che sono tanto distanti dal Farinata, quanto l’Italia viva e presente di Dante dista da un’ Italia foggiata dal pensiero individuale, e battezzata «l’Italia futura».
[Nella «Nuova Antologia», maggio i869.]