Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/316

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alla cospirazione. Onde non sappiamo pensare a qualche cosa che dovrebbe per sé stessa prodursi alla luce del giorno senza apparecchiarla colla cospirazione. In Italia gli elettori cospirano per fare i deputati, e costoro a loro volta cospirano per fare i ministri.

Non è guari celebravasi a Firenze il centenario della nascita di Niccolò Machiavelli; ma questa solennitá non è stata punto popolare, non è stata avvertita dall’universale, non ha lasciato vestigia, appunto perché non si è saputo uscire dall’Arcadia e dall’Accademia: i soliti discorsi, le solite poesie, e null’altro che questo, lnsomma, dalla festa di Machiavelli non è uscito altro che la conferma della tradizione popolare, secondo la quale Machiavelli sarebbe stato un gran furbo. Il popolo fiorentino, con quell’argutezza che lo distingue, disse che la vera festa di Machiavelli s’era celebrata nella sala dei Cinquecento, perché appunto in quel giorno nel Parlamento giuocavasi di destrezza e di furberia. Quanta diversitá tra noi e la Germania! Anche la Germania si apparecchia a celebrare un centenario: quello di Giorgio Hegel; e filosofi e scienziati scrivono libri intorno a lui e diffondono nel pubblico la notizia delle sue idee. Ora io mi domandai se non ci fosse miglior modo di celebrare veramente l’anniversario di Niccolò Machiavelli, e pensai che, per onorare la sua memoria, il meglio che si potesse fare era di ergere la sua statua intellettuale, presentandolo al popolo nella veritá del suo carattere. Ed accettando il suggerimento di alcuni amici, sono venuto a fare queste conferenze intorno a lui, qui a Napoli, la cittá dai liberi corsi scientifici, dall’ingegno vivace e penetrante, dalla gioventú appassionata pei nobili studii.

Mettiamoci dunque insieme a studiare Niccolò Machiavelli Ma qual metodo adopereremo? Piglieremo a guida estetiche ed etiche vecchie e nuove? Ci ispireremo in Aristotele o in Hegel, in quanto a metodo? No, questa sarebbe scolastica. Ci metteremo noi a giudicar Machiavelli per dire se quel tale dei suoi libri fu morale od immorale? Ma questa sarebbe una piccineria inconcludente. Il critico deve farsi la coscienza e l’occhio di