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l’immaginazione, ma trovata dall’esperienza. Il sillogismo cede il posto all’induzione.

Finalmente, nella forma letteraria, il didascalico, lo scolastico cadono, e dal Machiavelli si comincia ad adoperare il discorso, quasi-la conversazione, la forma semplice e alla mano della letteratura moderna.

IV


Il Giannone disse: — Il regno terrestre deve detronizzare il celeste — . Ma, per dirla con miglior garbo ed esattezza, è il cielo stesso che nell’epoca moderna si spoglia del nebuloso, dell’ascetico e scende fino a toccar la terra. Conoscere la realtá, assimilarsela e trasformarla: questo è il processo del pensiero umano. Se l’Europa non avesse avuta questa virtú, secondo un arguto detto del Campanella, sarebbe stata la Turchia cristiana.

Machiavelli, che si prefigge di costruire il mondo moderno, ha bisogno di due soli istrumenti : la natura, che offre i fatti, e l’uomo, che li analizza. E, per dirla colle sue stesse parole, quei due mezzi sono «l’esperienza ed il discorso».

Ma sotto quale forma si presenta questa nuova costruzione? Sulle prime non si hanno che semplici aspirazioni, e per trovare qualche cosa che le concretizzi si ricorre ad alcune delle forme del passato, le quali piú si accostano a quel tipo che si ha in mente. Cosi il Medio evo si comincia a formare colle reminiscenze antiche, vale a dire l’ascetismo orientale ed il cesarismo romano: il principio e la fine del mondo antico. Il mondo greco-romano ha esercitato grandissima influenza fino al tempo della Rivoluzione francese. E sebbene oggi noi non siamo altro che noi, vale a dire né romani né greci, pure non possiamo rigettare le memorie di quegli inizii di civiltá. Questo mondo greco-romano esercitò grande influenza su Machiavelli: ma in qual modo? Il mondo greco-romano non era piú il bramino ascetico che contempla; ma era l’uomo di Socrate col sorriso intelligente sulle labbra. Era insomma, rispetto all’Oriente,