Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/149

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la scienza e la vita i43


questa fede fu la sua forza. La veritá ch’ella cercava, le sarebbe parsa cosa spregevole, se non. avesse avuto fiducia di trasportarla nella vita. Platone vede nella scienza un istrumento etico, e mira alla educazione della gioventú e alla prosperitá dello Stato, e perché l’arte gli pare corruttrice, sbandisce l’arte. Anche Aristotile pone l’etica a fine supremo della scienza, e perdona all’arte, perché ci trova un fine etico, la purgazione delle passioni. Socrate confida di potere, ammaestrando la gioventú, abbattere i sofisti e restaurare la vita patria. Ma la sua scienza non eia la vita, e la vita fu Alcibiade, il suo discepolo, che affrettò la patria dissoluzione. Platone va in Siracusa, chiamatovi a rigenerare quel popolo, e la sua scienza non può ritardare di un minuto il corso delia storia. Piú la vita si fa molle, e piú la scienza si fa rigida; nel loro cammino si discostano sempre piú, senz’alcuna reciprocanza d’azione; di rimpetto alla vasta corruzione dell’impero sorgono accigliati gli stoici. Lo stoicismo potè guadagnare a sé individui, ma non potè formare o riformare alcuna societá, anzi esso fu la scienza della disperazione, la consacrazione della dissoluzione sociale, il «si salvi chi può», il savio ritirato in sé stesso, impassibile alle vicissitudini del mondo esterno, disertore della societá. La scienza operava sopra un mondo giá corrotto, dove la libertá, divenuta licenza, avea prodotto il dispotismo, e dove le varie stirpi erano unificate dalla conquista, venute meno le differenze e le energie locali. Essa fu buona a sistemare e organare quel vasto insieme, e a introdurvi ordini e leggi stabili, che sono anche oggi documento dell’antica grandezza. Ma in quel sapiente meccanismo non potè spirare uno spirito nuovo, non restaurare le forze morali e organiche; lavorava nelle alte cime, giá logore e guaste, e trascurava la base, quegl’infimi strati sociali, dove le forze morali erano ancora latenti e intere, e dove operavano con piú efficacia i seguaci di Cristo. Un giorno la scienza sali nella reggia, si pose accanto a Giuliano, ebbe in sua mano tutte le forze, e non potè né arrestare la dissoluzione della vita pagana, né rallentare la formazione della vita cristiana. Pure, che orgoglio menava quella societá della sua scienza! con qual disprezzo