Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/156

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perché ebbe a suo servigio una nuova classe, che chiedeva il suo posto nella vita. E la rivoluzione fu violenta, rapida, drammatica, e nelle sue convulsioni assoluta come la scienza, astratta come l’umanitá. Cercando libertá non nel limite, ma contro il limite, ruppe il limite, e non diede la libertá. Combattendo la superstizione, spense negli uni il sentimento religioso, e provocò negli altri, come reazione, il fanatismo. Stabili l’uguaglianza giuridica, e produsse una disuguaglianza di fatto, sentita piú acerbamente in quella contraddizione; e il frutto fu l’odio di classe, il piú attivo dissolvente sociale. e i piú delicati problemi abbandonati alla forza brutale. Mobilizzò fortune, famiglie, costituzioni e governi, e il turbinio rapi seco ogni costanza di carattere, ogni fermezza di disciplina, ogni vincolo sociale, il culto del dovere e della legge. Sviluppò grandi caratteri, grandi forze, le usò e le abusò, trattò e stancò in tutt’i versi una vita dotata di tanta elasticitá, che oggi ancora cosí calcata minaccia ed offende. Quando non potè avere le cose, si appagò de’ nomi; non potendo aver la sostanza, abbracciò l’ombra; riebbe l’imperatore senza l’impero, la repubblica senza i repubblicani; ripetè e scimieggiò sé stessa; ripetè rivoluzioni senza rivoluzionarii, epopee senza eroi; la storia divenne un circolo, nel quale elementi, ora vinti, ora vincitori, sempre violenti, si dibattono e si consumano. Limite e libertá, indeboliti nella coscienza, logorati nell’attrito, non furono piú le funzioni organiche di una societá armonica; furono meccanismi tanto piú artificiosi e complicati ne’ loro congegni, quanto la vita interna vi era piú debole e men rispettata; sicché né i concordati rinvigorirono la fede, né le costituzioni rinvigorirono la libertá. Operando fuori di ogni tradizione e di ogni condizione storica, la societá rimase in balia al lavorio de’ cervelli; furono provati tutti i meccanismi, furono fatte tutte le esperienze; i fatti furono costretti a cammnare con la stessa velocitá delle idee; la storia u cf dalle sue vie naturali; fu una corsa vertiginosa, che non ancora ha trovato il suo punto di fermata, lassando dietro di sé nel cammino intelletti dubbiosi, sentimenti vacillanti, caratteri mobili, non so che insoddisfatto, uno spirito irre-