Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/212

Da Wikisource.
206 saggi critici


stia pure in guardia; ma è un’esagerazione il cacciarli fuori, come se lo spirito potesse dividersi in fette. Pochi pure potranno disconoscere, come fa lui, la presenza del pensiero nella percezione, ancorché in modo inconsapevole, e la sua importanza primaria nel principio conoscitivo. Se è vero che senza percezione non ci può essere conoscenza dell’essere, è anche vero che senza pensiero non ci può essere percezione. È inutile disputare del prima e del poi, coesistono ed operano insieme. Io fo di berretto alla percezione; ma non posso cacciar via il pensiero. Il realismo potrebbe stare, credo io, senza queste e simili esagerazioni.

Soprattutto potrebbe stare come metodo. Il realismo, come dottrina, difficile è non caschi nel materialismo e nel sensismo, come in Locke e Condillac. Il realismo come metodo è quello di Bacone e di Galilei, e questo fu uno de’ piú grandi progressi che abbia fatto lo spirito umano. E se l’abuso del pensiero e il progresso delle scienze naturali ha ricondotti gli uomini in questa via, non abbiamo che a rallegrarcene.

Quanto a questo, il Kirchmann è pienamente riuscito, e non si può che accettare con riconoscenza tutte le sue osservazioni, e far voti che il realismo penetri anche nella filosofia, seguendo la via percorsa giá da molti valorosi.

Abbiamo tutta una serie di principii economici, morali, filosofici, sui quali è vivuta la presente generazione. È bene si faccia la controprova e ciò che la pura speculazione ha suggerito, si metta al saggio dell’esperienza. Poiché il puro pensiero non giunge ad acquistar fede a’ suoi risultati, e i sistemi pullulano e la fede scema, stiamo all’esperienza, e dove l’esperienza non giunge, siamo modesti, non affrettiamo le conclusioni.

Il realismo è la revisione generale delle nostre credenze ed opinioni, e se la filosofia moderna può aver qualche orgoglio, è questo appunto che molti de’ suoi principii reggono a questa revisione.

Il realismo incoraggia gli studii serii, introduce nell’uso della vita pratica, distoglie dalle ipotesi e dalle generalitá, indirizza al possesso della realtá, restaura la fede nell’umano sapere,