Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/293

Da Wikisource.

zola e l’«assommoir» 287


forma consueta dell’arte? È reazione di imo spirito nuovo a quel vecchio mondo ideale divenuto oramai convenzionale. E La reazione ha detto: — Voi volete il bello ed io vi do il brutto; volete il nobile, l’elegante, ed io vi do il plebeo; volete il castigato, il morale, ed io vi do il licenzioso o il cinico; il vostro tema solito è il trionfo della ragione sul senso, ed io vi do il senso nelle sue orgie, nella sua ubbriachezza; voi volete il vestito, ed io vi do il nudo, lo scamiciato; voi vi chiamate spirito ed io mi chiamo materia; i vostri elementi sono fantastici e sentimentali, voi abbellite, voi idealizzate il pallore di una giovine malinconica, o di un giovine impotente alla vita, ed io dico alle vostre Atale, a’ vostri Werther, a’ vostri Oitis: — Andate a prendere i bagni! — . Le vostre eroine sono linfatiche: i vostri eroi sono tisici e anemici. (ilaritá)

È una reazione; perciò è presente nello spirito la cosa contro la quale si reagisce; è una reazione di dispetto, di elementi negativi. E perciò appunto voi, miei signori, non avete ancora cancellato dal petto la forma antica; e siete come ribelli che fremono e si dibattono e si esagerano, e cercano e non trovano ancora la via. Perciò voi siete contorti e convulsi, e cercate forza all’assenzio e novitá alle forme, mancando la novitá delle cose, e, per dirla con le frasi vostre, voi siete isterici, voi siete affetti da eretismo nervoso, (vivi applausi)

£ reazione, la quale, come la rivoluzione, contiene la veritá, perché reazione e rivoluzione voglion dire esagerazione del vero; e appunto perché ci è esagerazione, il vero c’è. La reazione corrisponde a qualcosa di vero che ci è nello spirito contemporaneo.

Vediamo cosa c’è di vero.

La letteratura, che nell’antico era principalmente eroica o epica, espressione di cause occulte e divine, divenne poi l’umanismo, espressione dell’uomo, quasi l’uomo fosse unico centro della vita universale. L’umanismo apparve fin dal tempo che nella commedia di Terenzio un attore diceva: «Homo sum, kumani nihil a me alienum puto», tra i vivi applausi di un popolo che aveva ancora schiavi e che chiamava nemico lo