Pagina:Deledda - Canne al vento, Milano, 1913.djvu/33

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— C’è messa nella basilica, stamattina; esco ancora. Leggi.

Sedette anche lei sulla panca e donna Ruth la imitò; così sedute le tre sorelle si rassomigliavano in modo straordinario; solo che rappresentavano tre età differenti: donna Noemi ancora giovane, donna Ester anziana e donna Ruth già vecchia, ma d'una vecchiaia forte, nobile, serena. Gli occhi di donna Ester, un po’ più chiari di quelli delle sorelle, d’un color nocciola dorato, scintillavano però, infantili e maliziosi.

Il servo s’era messo davanti a loro, aspettando; ma donna Noemi dopo aver spiegato il foglio giallo lo guardava fisso quasi non riuscisse a decifrarne le parole, e infine lo scosse indispettita.

— Ebbene, dice che fra pochi giorni arriverà. È questo!

Sollevò gli occhi e arrossì guardando severa il viso di Efix: anche le altre due lo guardavano.

— Capisci? Così, senz’altro, quasi venga a casa sua!

— Che ne dici? — domandò donna Ester, mettendo un dito fuor dell’incrociatura dello scialle.

Efix aveva un viso beato: le fitte rughe intorno ai suoi occhi vivaci sembravano raggi, ed egli non cercava di nascondere la sua gioia.