Pagina:Deledda - Canne al vento, Milano, 1913.djvu/50

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— Questo mi fa piacere. E dimmi una cosa, se è lecito: è vero che viene il figlio di Lia? Lo dicevano stamattina lì in bottega.

Siccome il Milese s’era avvicinato alla porta e rideva per qualche cosa che don Predu gli diceva sottovoce, Efix esclamò con dignità:

— È vero! Io sto qui appunto in paese perchè devo comprare un cavallo per lui.

— Un cavallo di canna? — domandò allora don Predu, ridendo goffamente. — Ah, ecco perchè ti ho visto uscire dalla tana di Kallina.

— A lei che importa? A lei non abbiamo domandato mai niente!

— Sfido, babbeo! Non vi darei mai niente! Un buon consiglio però, sì! Lasciate quel ragazzo dov’è!

Ma Efix era uscito dalla bottega a testa alta, con la berretta sotto il braccio, e si allontanava senza rispondere.