Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/26

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— Siamo stati dalla fidanzata di Pietro, — disse con voce vaga, — è una ragazza assai graziosa.

— Sì, è bruna, ma è graziosa: inoltre è assai savia.

— Sua madre mi pare un po’ boriosa: se ha un soldo fa vedere d’avere uno scudo; ma la ragazza sembra modesta.

— Che vuoi? Arrita Scada è di razza buona e ne va superba: del resto, — disse zia Annedda, entrando nel suo argomento favorito, — io non so cosa si ricavi dalla boria e dalla superbia. Dio disse: tre cose solamente deve aver l’uomo, amore, carità, umiltà. Cosa si ricava dalle altre passioni? Tu ora hai sperimentato la vita, figlio mio; cosa ne dici tu?

Elias sospirò forte; sollevò il viso al cielo.

— Voi avete ragione; io ho sperimentato la vita; non che meritassi la disgrazia che ho avuto, perchè, voi lo sapete, io ero innocente, ma perchè il Signore non paga il sabato. Sono stato cattivo figliuolo, e Dio mi ha punito, mi ha fatto invecchiare innanzi tempo. I cattivi compagni mi avevano traviato, ed è perchè praticavo con male compagnie che sono stato travolto in quella disgrazia.

— E quei compagni, mentre tu soffrivi, non